martedì 27 settembre 2011

Franco Battiato: “Questa classe politica deve andare fuori dai coglioni” – Video

Il Maestro Franco Battiato in una conferenza stampa dopo un suo concerto a Matera interviene a tutto campo sulla politica italiana, sulla diversità del sistema italiano da quello europeo, sull’ Italia e sulla sua degenerazione culturale e morale complessiva provocata dalla politica. Il video:



http://www.youtube.com/watch?v=SI9Gf2tYqEc&feature=player_embedded
Tramite : http://www.letteraviola.it/2011/09/franco-battiato-questa-classe-politica-deve-andare-fuori-dai-coglioni-video/

venerdì 2 settembre 2011

Dalla Germania arriva la lezione: i ricchi vogliono pagare di più per aiutare il paese

L'elite tedesca si vuole sacrificare per sanare il debito pubblico e diminuire il divario tra le classi sociali


di Alessia Cornali

"E' dolce e bello morire per la patria": così cantava Orazio l'amore per il luogo natìo. Oggi, invece, che di poesia, purtroppo, se ne fa volentieri a meno, per mostrare l'amor patrio si usano i soldi. In Germania da qualche giorno non si fa altro che parlare dell'insolita proposta arrivata sulla scrivania della Merkel.

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E se invece tagliassimo le armi?

di Silvia Cerami
"Le spese militari costano ai contribuenti italiani 50 mila euro al minuto. Senza contare i 17 miliardi che il governo ha messo a budget per comprare 131 nuovi cacciabombardieri. Nemmeno fossimo invasi dagli Ufo. Ma né la destra né la sinistra hanno il coraggio di affrontare questo tabù". La denuncia di padre Alex Zanotelli
Per recuperare i fondi necessari alla manovra "basterebbe tagliare le spese militari. Solo nel 2010 abbiamo speso per la difesa 27 miliardi di euro. Neanche fossimo invasi dagli Ufo". Padre Alex Zanotelli, missionario comboniano, da sempre a fianco dei più poveri, lancia la sua controproposta a "una manovra anticostituzionale" e si dice "esterrefatto" che i politici, in particolare cattolici, "stiano in silenzio" sulle spese per le armi. "Vorrei sapere che tipo di pressione fanno le industrie militari, come Finmeccanica, sul Parlamento e quali percentuali prendono i partiti".

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mercoledì 31 agosto 2011

Berlusconi: “Manovra più equa, non abbiamo messo le mani nelle tasche degli italiani”

Per dirlo ha scelto il palcoscenico amico di Studio Aperto: “Non abbiamo messo le mani nelle tasche degli italiani”. E così il premier ha ricucito lo strappo nel suo cuore che grondava sangue, dopo la conferenza stampa del 12 agosto in cui fu costretto ad annunciare, per la prima volta, la necessità di prelevare denaro sonante dalle tasche dei ricchi. Ora che il super-prelievo è saltato, invece, il presidente del Consiglio Berlusconi può tornare a fare campagna elettorale permanente, in barba a qualsiasi riferimento alla realtà.

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lunedì 29 agosto 2011

Bastava non votarlo !


Buona cena a tutti !


In memoria di Libero Grassi, imprenditore ucciso dalla mafia a Palermo il 29 agosto 1991.


E' giunto il tempo di mettere le mani anche nelle tasche dei super-ricchi


di Luca Marco Comellini
E adesso che è iniziata la discussione sull’ennesima manovra finanziaria di assestamento del bilancio dello Stato vedremo se alle tante chiacchiere dei giorni scorsi dei pidiellini e dei leghisti, come quelle dei frondisti, dei dipietristi o dei vendoliani e chi più ne ha ne metta,  seguiranno i fatti concreti. Tassare i super tartassati ceti medi (ormai ex) oppure cominciare a mettere le mani anche nelle tasche dei super-ricchi?Credo sia questo il problema principale per quelli che fino ad oggi non hanno voluto vedere oltre il proprio naso limitandosi alle ovvietà di una politica che si regge su una cultura che la colloca nell’ambito delle cose fini a se stesse.

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domenica 28 agosto 2011

Siate affamati. Siate folli. di STEVE JOBS

Stanford Report, 14 giugno 2005
Sono onorato di essere con voi oggi, per la vostra laurea in una delle migliori università del mondo. Io non mi sono mai laureato. Ad essere sincero, questo è la cosa più vicina ad una laurea, per me.
Oggi voglio raccontarvi tre storie che mi appartengono. Tutto qui. Niente di particolare. Solo tre storie.

La prima storia parla di unire i puntini.

Ho smesso di frequentare il Reed College dopo i primi 6 mesi, ma gli sono rimasto attorno per altri 18 mesi prima di lasciarlo definitivamente. Perchè lo feci?

Tutto cominciò prima che nascessi. Mia madre biologica era una giovane studente universitaria nubile e decise di darmi in adozione. Sentiva nel suo cuore che io dovessi essere adottato da un laureato, così venne preparata la mia adozione, alla nascita, per un avvocato e sua moglie.

Solo quando vidi la luce questi decisero all’ultimo momento di desiderare una bambina. Quindi i miei genitori, che erano in lista d’attesa, vennero chiamati nel mezzo della notte da una voce che chiedeva: “Abbiamo un bambino indesiderato, lo volete?” Essi dissero: “Certo”. Mia madre biologica scoprì in seguito che mia madre non si era mai laureata a che mio padre non aveva neanche il diploma di scuola superiore. Rifiutò di firmare i documenti per l’adozione. Accettò, riluttante, solo qualche mese dopo quando i miei genitori promisero che un giorno sarei andato all’università.

17 anni dopo andai all’università. Ma ingenuamente scelsi un istituto universitario costoso quanto Stanford, e tutti i risparmi dei miei genitori lavoratori furono spessi per la retta. Dopo sei mesi non riuscivo a vederne l’utilità. Non avevo idea di cosa fare nella vita e nessun indizio su come l’università avrebbe potuto aiutarmi a capirlo. Così spesi tutti i soldi che i miei genitori avevano risparmiato in un’intera vita di lavoro. Decisi di non seguire il piano degli studi obbligatorio, confidando nel fatto che tutto si sarebbe sistemato. Ero molto spaventato da quella decisione, ma col senno di poi, sarebbe stata una delle migliori decisioni che avessi mai preso. Nel momento in cui scelsi un piano di studio personalizzato avevo la possibilità di ignorare le lezioni che non mi interessavano e di scegliere quelle che mi apparivano più interessanti.

Non era per niente romantico. Non avevo una stanza al dormitorio, così dormivo sul pavimento in stanze di amici. Restituivo i vuoti di cocacola per i 5 centesimi di deposito, ci compravo da mangiare, e mi facevo più di 10 kilometri a piedi attraverso la città, ogni domenica notte, per avere un pasto a settimana al tempio Hare Krishna. Che bello. Tutto quello in cui inciampai semplicemente seguendo la mia curiosità ed il mio intuito si rivelarono in seguito di valore inestimabile.

Per esempio:

il Reed College all’epoca offriva quello che era probabilmente il miglior corso di calligrafia del paese. In tutto il campus, ogni manifesto, ogni etichetta su ogni cassetto, era meravigliosamente scritto a mano. Decisi di prendere lezioni di calligrafia. Appresi la differenza tra i tipi di caratteri con grazie e senza grazie. Imparai l’importanza della variazione dello spazio tra combinazioni diverse di caratteri. Mi insegnarono quali elementi fanno della tipografia, una grande tipografia. Era affascinante: si trattava di storia, bellezza ed arte come la scienza non può catturare.

Niente di tutto ciò aveva la benchè mnima speranza di una qualunque applicazione nella mia vita. Ma dieci anni dopo, quando stavamo progettando il primo computer Macintosh, tutto mi tornò utile. E lo mettemo interamente nel Mac. Era il primo computer che curasse la tipografia. Se non avessi mai scelto quel corso, al college, il Mac non avrebbe mai avuto font proporzionali e font a larghezza fissa. E siccome Windows ha copiato il Mac, è probabile che nessun computer li avrebbe avuti. Se non avessi scelto di interrompere il piano degli studi obbligatorio non avrei scelto quel corso di calligrafia ed i personal computer avrebbero potuto non avere la stupenda tipografia che hanno. Era ovviamente impossibile unire i puntini guardando al futuro mentre ero al college e capire in cosa si sarebbe concretizzat. Ma la realizzazione era estremamenta chiara, guardardando alle spalle, dieci anni dopo.

Ve lo ripeto, non puoi unire i puntini guardando al futuro, puoi connetterli in un disegno, solo se guardi al passato. Dovete quindi avere fiducia nel fatto che i puntini si connetteranno, in qualche modo, nel vostro futuro. Dovete avere fede in qualcosa - il vostro intuito, il destino, la vita, il karma, quello che sia. Questo approccio non mi ha mai deluso e ha fatto tutta la differenza nella mia vita

La seconda storia parla d’amore e di perdita.

Sono stato fortunato - ho scoperto quello che amavo fare molto presto. Woz ed io fondammo la Apple nel garage dei miei genitori quando avevo vent’anni. Lavorammo duro, e in 10 anni la Apple crebbe dai due che eravamo in un garage ad una società da 2 miliardi di dollari con più di 4000 impiegati.

Avevamo appena creato il nostro miglior prodotto - il Macintosh - un anno prima, e io avevo appena compiuto 30 anni. E fui licenziato. Come si fa ad essere licenziata dalla compagnia che hai fondato? Beh, non appena la Apple si espanse assumemmo qualcuno che pensavo fosse molto capace nel gestire l’aziende con me, e per il primo anno le cose andarono bene.

Ma la nostra visione del futuro cominciò a divergere e alla fine decidemmo di rompere. Quando ci fu la rottura i nostri dirigenti decisero di stare dalla sua parte. Così, a trent’anni, ero fuori. E molto pubblicamente. Il centro della mia vita da adulto era completamente andato, sparito, è stato devastante.

Non ho saputo che pesci pigliare per un po’ di mesi. Sentivo di aver deluso la precedente generazione di imprenditori per aver mollato la presa. Incontrai David Packard e Bob Noyce per cercare di scusarmi per aver rovinato tutto così malamente. Fu un fallimento pubblico, pensai addirittura di andarmene. Ma qualcosa, lentamente, si faceva luce in me. Amavo ancora quello che avevo realizzato. L’inaspettato e repentino cambiamento alla Apple non avevano cambiato quello che provavo, neanche un poco. Ero stato rifiutato, ma ero ancora innamorato. Quindi decisi di ricominciare.

All’epoca non me ne accorsi, ma il mio licenziamento dalla Apple fu la cosa migliore che poteva capitarmi. Il peso del successo fu rimpiazzato dall’illuminazione di essere un principiante ancora una volta, con molta meno sicurezza su tutto. Questo mi liberò e mi consentì di entrare in uno dei periodi più creativi della mia vita.

Durante i cinque anni successivi, fondai una società di nome NeXT, un’altra di nome Pixar, a mi innamorai di una meravigliosa donna che sarebbe poi diventata mia moglie.

Pixar finì per creare il primo film animato al computer della storia, Toy Story, ed è ora lo studio di animazione più famoso al mondo. Apple, con una mossa notevole, acquisì NeXT, io tornai ad Apple, e la tecnologia che sviluppo con NeXT è oggi nel cuore dell’attuale rinascimento di Apple. Laurene ed io abbiamo una stupenda famiglia.

Sono sicurissimo che niente di tutto ciò sarebbe accaduto se non fossi stato licenziato da Apple. E’ stato un boccone amarissimo da buttar giù, ma era la medicina di cui avevo bisogno. A volte la vita ti colpisce in testa come un mattone. Non perdete la fede. Sono convinto del fatto che l’unica cosa che mi ha consentito di proseguire sia stato l’amore che provavo per quello che facevo. dovete trovare ciò che amate. E’ questo è tanto vero per il vostro lavoro quanto per chi vi ama. Il lavoro riempirà gran parte della vostra vita e l’unico modo per essere veramente soddisfatti e quello di fare quello che pensate sia il lavoro migliore. E l’unico modo per fare il lavoro migliore e quello di amare quello che fate. Se non lo avete ancora trovato, continuate a cercare. Non vi fermate. Come tutti gli affari di cuore, lo saprete quando lo troverete. E, come nelle migliori relazioni, diventerà sempre migliore al passare degli anni. Quindi, continuate a cercarlo fino a quando non l’avrete trovato. Non fermatevi.

La terza storia parla di morte.

Quando avevo 17 anni, lessi un brano che diceva più o meno: “se vivi ogni giorno come se fosse l’ultimo, prima o poi lo sarà veramente”. Rimassi impresso, e da allora, per gli ultimi 33 anni, ho guardato nello specchio ogni mattina e mi sono chiesto:”se oggi fosse l’ultimo giorno della mia vita, vorrei veramente fare quello che sto per fare oggi?” E ogni volta che la risposta fosse “No” per troppi giorni di seguito sapevo di aver bisogno di cambiare qualcosa.

Ricordare che morirò presto è lo strumento più importante che mi ha consentito di fare le scelte più grandi della mia vita. Perchè praticamente tutto - tutte le aspettative, l’orgoglio, le paure di fallire - tutte queste cose semplicemente svaniscono di fronte alla morte, lasciandoci con quello che è veramente importante.

Ricordarsi che moriremo è il modo migliore che conosco per evitare le trappola di pensare di avere qualcosa da perdere. Siete già nudi. Non c’è nessun motivo per non seguire il vostro cuore.

Circa un anno fa mi è stato diagnosticato un cancro. Ho fatto una TAC alle 7:30 del mattino e mostrava chiaramente un tumore nel mio pancreas. Non sapevo neanche cosa fosse un pancreas. I dottori mi dissero che si trattava sicuramente di un tipo di cancro incurabile, e che avrei avuto un’aspettativa di vita non superiore ai 3-6 mesi. Il mio dottore mi consigliò di andare a casa e di sistemare le mie cose, che è il messaggio in codice dei dottori per dirti di prepararti a morire. Significa che devi provare a dire ai tuoi bambini ogni cosa che pensavi di dirgli nei prossimi dieci anni, in pochi mesi. Significa che devi assicurarti che ogni cosa sia a posto così che sarà la più facile possibile per la tua famiglia. Significa che devi dire addio.

Ho vissuto con quella diagnosi tutto il giorno. Più tardi, nel pomeriggio, mi è stata fatta una biopsia. Mi hanno infilato un endoscopio nella gola che è passato per il mio stomaco ed il mio intestino. hanno messo un ago nel mio pancreas e hanno prelevato alcune cellule dal tumore. Ero sotto sedativi, ma mia moglie, che era lì, mi ha detto che quando hanno analizzato le cellule al microscopio i dottori cominciarono a piangere perchè scoprirono che si trattava di una rarissima forma di cancro pancreatico curabile con la chirurgia. Sono stato operato. Ora sto bene.

E’ stata la mia esperienza più vicina alla morte e spero che rimanga tale per qualche decennio ancora. Avendola superata posso finalmente dirvi con più certezza di quando la morte era semplicemente un utile concetto ma puramente intellettuale:

Nessuno vuole morire. Neanche chi vuole andare in paradiso vuole morire per arrivarci. E nonostante tutto, la morte è la destinazione che condividiamo. Nessuno vi è mai sfuggito. E così dovrebbe essere perchè la Morte è probabilmente l’unica, migliore invenzione della Vita. E’ l’agente di cambiamento della Vita. Elimina il vecchio per far spazio al nuovo. Proprio adesso il nuovo siete voi, ma un giorno non troppo distante da oggi, diventerete gradualmente il vecchio che deve essere eliminato. Mi dispiace essere così drammatico, ma questa è la verità.

Il vostro tempo è limitato, quindi non sprecatelo vivendo la vita di qualcun altro. Non lasciatevi intrappolare dai dogmi - che vuol dire vivere seguendo i risultati del pensiero di altri. Non lasciate che il rumore delle opinioni altrui lasci affogare la vostra voce interiore. E, cosa più importante, abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore ed il vostro intuito. Loro sanno già quello che voi volete veramente diventare. Tutto il resto è secondario.

Quando ero giovane, c’era un’incredibile pubblicazione chiamata The Whole Earth Catalog, che era una delle bibbie della mia generazione. Era stata creata da un tizio di nome Stewart Brand non troppo lontano da qui, a Menlo Park, e la portò alla luce con il suo tocco poetico. Stiamo parlando dei tardi anni ‘60, prima dei computer ed il desktop publishing, quidi era tutta fatta con macchine da scrivere, forbici e Polaroid. Era una sorta di Google di carta, 35 anni prima della venuta di Google: era idealistico, e pieno di strumenti utili ed informazioni preziose.

Stewart ed il suo gruppo pubblicaro molti numeri del Grande Catalogo Mondiale fino all’ultima edizione. Eravamo a metà degli anni ‘70 ed io avevo la vostra età. Sul retro di copertina dell’ultimo numero c’erà la foto di una strada di campagna all’alba, quel tipo di strada sulla quale potreste trovarvi a fare l’autostop se voste così avventurosi. Sotto c’erano queste parole “Siate affamati, siate assurdi”. Questo era il messaggio di congedo. Rimanere affamato. Rimanere assurdo. Me lo sono sempre augurato. Ed ora, per voi che state per laurearvi, lo auguro a voi.

Siate affamati. Siate folli.

Grazie.

mercoledì 22 giugno 2011

Fotovoltaico, dalla produzione domestica fino al 45% del fabbisogno

Dopo la vittoria del referendum contro il nucleare, che ha sancito la definitiva rinuncia all'atomo del nostro paese, ecco uno studio che può rappresentare un ottimo punto di partenza. Il fotovoltaico domestico, quello impiantato sui tetti e sulle pareti degli edifici – senza toccare i terreni – può da solo coprire il 45 per cento del fabbisogno energetico italiano. Un duro colpo per chi ancora oggi si ostina a dire che il nucleare era l'unica soluzione possibile e che rinunciandovi abbiamo condannato il nostro paese all'eterna dipendenza dall'energia delle altre nazioni.
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martedì 21 giugno 2011

DE MAGISTRIS, ASSESSORI IN BICI: ADDIO AUTO BLU

NAPOLI - Invece delle autoblu troveranno le biciclette elettriche. O, al massimo, l’abbonamento ai mezzi pubblici. Sono gli assessori ed i dirigenti del Comune di Napoli, da due settimane sotto la guida del sindaco Luigi De Magistris. «Inizia la rivoluzione», ha detto ieri il primo cittadino durante la seduta d’esordio del nuovo consiglio comunale. 
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Milano, Pisapia: "Non useremo più le auto blu".

MILANO – Il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, nel suo primo discorso all'aula del Consiglio comunale ha assicurato che nell'amministrazione non ci saranno piu' auto blu, ma solo piccole utilitarie in condivisione, utilizzate ''con la dovuta sobrieta'''.
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Invalsi, pasticcio Gelmini: sbagliate griglie dei test

di Mila Spicola
Non dite che non lo avevamo detto che era tutta una gran buffonata sulla pelle dei ragazzi italiani. Le griglie di correzione delle prove INVALSI somministrate nelle terze medie sono errate. A noi tutte ieri era venuto più di un sospetto, inserendo i dati e leggendo i risultati. Strani, punteggi troppo alti... Altri poco rispondenti alla storia scolastica dell'alunno. Ci chiedevamo: magari le hanno tarate verso il basso? Per facilitarle?
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Ecco perché i laureati fuggono dall'Italia


Stipendi bassi, lavoro precario, zero prospettive per il futuro, cosi' L'Italia diventa per i giovani laureati un paese da lasciare.
 E' l'amara constatazione che emerge dal rapporto Inca-Cgil sui giovani in fuga dall'Italia. Il fenomeno e' in continua, preoccupante, crescita. Naturalmente investe soprattutto aree come il Mezzogiorno dove le occasionie le possibilità di lavoro sono più rarefatte che nel resto dell'Italia. Facendo riferimento all'Aire (l'anagrafe degli italiani residenti all'etero) nel 2005 gli italiani residenti all'etero erano 3.520.809 sono diventati 3.915.767 nel 2009. Di questi un terzo e' nato nel paese estero e due terzi emigrati dall'Italia. Negli anni tra il 2001 e il 2006, l'incremento dei laureati iscritti all'Aire e' stato del 53,2%.
Sulla base dei dati Istat, nello stesso quinquennio, hanno lasciato l'Italia 3.200 laureati l'anno.
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Benigni massacra Berlusconi e Bossi (Video) E su Bologna: “Il Civis? Lo citava già Dante”

di Davide Turrini
Nel giorno in cui Woody Allen conferma ufficialmente che sarà lui il protagonista del suo prossimo film, l'attore toscano sul palco di piazza Maggiore torna incontenibile: "Berlusconi a 100 anni farà un bilancio della sua vita. Falso". "I nemici di Silvio? Tutti bolognesi. Da Enzo Biagi a Prodi, Fini e Casini. E' per questo che Bersani finge di parlare emiliano, ma in realtà è calabrese"
Nel giorno in cui Woody Allen annuncia ufficialmente che sarà lui il protagonista del suo prossimo film, ”The Bop Decameron” insieme a Jesse Eisenberg, Greta Gerwig, Alec Baldwin, Ellen Page, Penelope Cruz e Judy Davis, inizio riprese a Roma, il prossimo 11 luglio, è unRoberto Benigni irresistibile quello che si presenta sul palco a Bologna, in piazza Maggiore
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Dl sviluppo, con 317 sì e 293 no il Governo ottiene la fiducia alla Camera

La Camera ha votato la fiducia sul decreto Sviluppo con 317 sì, 293 no e 2 astenuti. la maggioranza richiesta era di 306 voti. Il provvedimento ora passa al Senato.

E’ la prima volta che la maggioranza alla Camera, dopo l’uscita di Fli, supera quota 316. In precedenza era arrivata al massimo a quota 314, raggiunta sulla mozione di sfiducia del 14 dicembre e il 2 marzo scorso sul federalismo.

La fiducia ottenuta oggi è la numero 44 per il governo Berlusconi IV in tre anni di vita. Il governo Berlusconi II, in carica dal 2001 al 2005, aveva posto 31 questioni di fiducia in poco meno di quattro anni.

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Anche la Germania litiga sui ministeri. Ma per riunirli

Mentre la Lega ottiene il via libera per il trasferimento di alcune sedi al Nord, a Berlino molti politici chiedono di riportare i 6 dicasteri di Bonn nella capitale. Il motivo? "La riorganizzazione porterebbe a un risparmio di 23 milioni".

Guarda anche:
Ladroni, pajate e ministeri: è guerra nella maggioranza
Ministeri al Nord, l'ultimatum della Lega divide il Pdl
Bossi: "Sui ministeri al Nord Berlusconi si è cagato sotto"
Ministeri al Nord, così si è rotto il "patto della polenta". FOTO
 


Se l'Italia discute dell'ipotesi di dislocare i ministeri romani a Milano (con la Lega che ha ottenuto il trasferimento di alcuni uffici di rappresentanza al Nord), la Germania fa esattamente il contrario. 
Motivo? Due capitali sono troppo care. Sono sempre di più i politici che chiedono il 'trasloco' definitivo a Berlino di quei 6 ministeri rimasti a Bonn - che privata degli oneri di capitale mantiene però il titolo di 'città federale' dal 1994 - dopo la riunificazione. 
Non solo: a protestare contro l'insensatezza di milioni di euro spesi dal governo 'pendolare', è la potentissima associazione federale dei contribuenti. Il che rende il dibattito, non nuovo, certamente più incisivo. 

La querelle si riaccende sulla stampa tedesca, in occasione di un anniversario: il 20 giugno di venti anni fa, infatti, Berlino diventava definitivamente sede del governo federale. 
La legge che decideva di nominare una nuova capitale fu votata in Parlamento. E Berlino vinse con una maggioranza di soli 18 voti: (338 deputati a favore, contro i 320 che avrebbero preferito mantenere l' ex capitale). 
Berlino lasciava però nella città renana ben sei ministeri, dei 14 attuali, nemmeno tutti proprio 'da poco': Difesa, Istruzione, Agricoltura, Ambiente, Sviluppo, e Salute. 
Secondo le stime dell'associazione dei contribuenti, il Bundes der Steuerzahler (BdST) - citata dal quotidiano economico Die Welt - ogni anno la doppia capitale costa però circa 23 milioni di euro ai tedeschi. 
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Oggi primo voto di fiducia: il governo rischia

di Andrea Carugati.
Come una bomba a grappolo, il 'penultimatum' di Pontida fa tremare la maggioranza. E, col passare delle ore, le crepe si allargano. Ministeri e Libia sono le mine più pericolose. Oggi sarà una giornata bollente, con il voto di fiducia in mattinata alla Camera sul dl sviluppo, il discorso di Berlusconi sulla verifica alle 16 in Senato e il voto sui ministeri a Montecitorio. Nel pomeriggio, infatti, saranno votati gli ordini del giorno contro il trasloco dei ministeri al Nord presentati da Pd, Idv e Terzo polo.

Di Pietro ne ha presentato anche uno per lo stop alla guerra in Libia, per mettere in difficoltà la Lega, che ieri ha ribadito la richiesta di Pontida nonostante i moniti di Napolitano. Anche i parlamentari Pdl vicini ad Alemanno (in primis Barbara Saltamartini) sono pronti a presentare un loro testo sui ministeri. Il sindaco di Roma, che ieri con la governatrice Renata Polverini ha dato il via a Roma alla raccolta di firme «i ministeri non si toccano», ha sentito al telefono un Berlusconi molto irritato, che gli ha intimato prudenza. Poi il sindaco ha visto i capigruppo Pdl Cicchitto e Gasparri. Obiettivo: indurre Alemanno a più miti consigli, evitare che lo scontro con la Lega deflagri subito. E partorire un documento che metta tutti d’accordo, un po’ com’era successo ad aprile sulla guerra in Libia.

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"Le persone muoiono tutti i giorni. Potresti svegliarti domani mattina ed essere morto". - H. Simpson

"Il vero amore non ha peli". - Alda Merini

Pietà per il berlusclone Lele Mora.

di Stefano Corradino
“Voi maiali, porci, giornalisti e comunisti di m. Spero che vengano i fascisti a spaccarvi le gambe”. Così in una recente intervista ad Annozero Dario Mora detto Lele contestava al giornalistaCorrado Formigli le domande relative alle inchieste sugli scandali sessuali nelle residenze del presidente del Consiglio.

Ieri Mora è stato arrestato con l’accusa di bancarotta fraudolenta. L’elenco dei suoi problemi giudiziari è cospicuo. Condannato per detenzione di sostanze stupefacenti non proprio modiche (1990) e due volte per evasione fiscale (2000 e 2008). Indagato nel gennaio 2011 dalla Procura della Repubblica per favoreggiamento alla prostituzione, insieme a Silvio Berlusconi e Nicole Minetti sul “caso Ruby“, la nipote (marocchina) del presidente (egiziano) che proprio lui sembrerebbe aver presentato al presidente del Consiglio (italiano). Un vero talent-scout internazionale!

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lunedì 20 giugno 2011

Lele Mora arrestato: Emilio Fede lo difende, sono molto dispiaciuto.

(ITN) Milano, 21 Giu 2011 - L'arresto di Lele Mora, accusato di bancarotta fraudolenta per 8,5 milioni di euro, non ha lasciato indifferenti personaggi noti del mondo dello spettacolo. Mora, l'impresario dei Vip che ha fatto la fortuna di molti, è ora nel carcere milanese protagonista di un'inchiesta aperta dal pm Eugenio Fusco relativa ad un procedimento fallimentare riguardante il crac della sua società Lm Management. In sua difesa le parole del direttore del tg4 Emilio Fede che ai microfoni di Adnkronos ha espresso il suo dispiacere.
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"Preferisco morire in piedi piuttosto che vivere in ginocchio". - Che Guevara

"Un nano è una carogna di sicuro perchè ha il cuore troppo vicino al buco del culo". - F. De Andrè

"La storia insegna, ma non ha scolari". - Antonio Gramsci.

Fede: stimo Lele, mi ha sempre restituito tutto

ROMA - «Conosco e stimo Lele Mora. Quello che è accaduto è la prova che aveva ricevuto quell'aiuto da Berlusconi e basta. Se continuava a girare per guadagnare magari cinquemila euro, evidentemente non ha avuto altri sostegni». È la testimonianza di Emilio Fede dopo l'arresto dell'agente per bancarotta fraudolenta. «Anch'io ho cercato di aiutarlo in passato e mi ha sempre restituito tutto», ricorda Fede. «Avrei voluto fare di più. Una volta gli chiesi quanto denaro gli servisse per salvarsi dalla bancarotta: mi rispose dai 7 ai 9 milionì. Non è facile trovare tutti questi soldi». Fede si augura che «almeno ora gli concedano i domiciliari, anche perchè è molto malato, anche se non mi ha mai detto fino a che punto. So che ha avuto collassi e forti sbalzi di pressione, che era sotto cure. Ma nonostante questo continuava ad andare in giro a lavorare: questo mi darebbe la certezza che non abbia conti segreti, altrimenti quei soldi li avrebbe tirati fuori in qualche modo. Ma si tratta solo di mie considerazioni personali, toccherà ai magistrati fare il loro lavoro». 
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Bancarotta, Lele Mora in arresto

Milano, fermato l'agente dei vip
"Ha nascosto 8,5 milioni di euro
dopo il fallimento della società"
Il gip: "Era pronto a scappare"

MILANO
I militari della Guardia di Finanza di Milano hanno arrestato Lele Mora. L'accusa ipotizzata nei confronti dell'agente dei vip dalla procura e' quella di bancarotta fraudolenta. L'arresto non riguarda il coinvolgimento di Mora nel cosiddetto caso Ruby, ma e' relativo ai fallimenti di alcune sue societa'.
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Stasera in piazza Maggiore il ciclone Benigni

L'intero ricavato della serata andrà in beneficenza. Attesi almeno 4000 paganti, ma saranno affollatissime anche le piazze e le strade al di fuori dell'arena. 
I biglietti sono finiti da tempo. Il Tutto Dante 2011 di Roberto Benigni, stasera alle 21.30, porterà inPiazza Maggiore ben 4000 persone paganti. Rigorosamente all’interno di un recinto occlusivo che chiuderà il Crescentone bolognese dalle 18 in avanti all’accesso di turisti, curiosi e semplici passanti.

Gli unici varchi da cui entrare per intravedere, magari con un binocolino, la maschera del comico toscano, saranno quelli di via IV Novembre oppure di Piazza Nettuno.

Così nella “zona rossa” sarà impossibile per chiunque oltrepassare gli sbarramenti programmati. Quindi il consiglio è quello per chi i biglietti non li ha, di starsene a casa; mentre per chi i biglietti li possiede già, di entrare dalle 20 in poi soprattutto per chi si dovrà sistemare in piedi nei due gradoni laterali di Palazzo Podestà e San Petronio.

In molti stanno già storcendo il naso per una scelta antispettacolare e contro ogni possibile gratuità della cultura (ricordiamo che si andava dai 75 euro della prima fila ai 10 per stare in piedi). “Facciamo uno sforzo di comprensione”, ha spiegato l’altro giorno il sindaco Merola, “chiuderemo la piazza per donare agli altri”.



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