mercoledì 22 giugno 2011

Fotovoltaico, dalla produzione domestica fino al 45% del fabbisogno

Dopo la vittoria del referendum contro il nucleare, che ha sancito la definitiva rinuncia all'atomo del nostro paese, ecco uno studio che può rappresentare un ottimo punto di partenza. Il fotovoltaico domestico, quello impiantato sui tetti e sulle pareti degli edifici – senza toccare i terreni – può da solo coprire il 45 per cento del fabbisogno energetico italiano. Un duro colpo per chi ancora oggi si ostina a dire che il nucleare era l'unica soluzione possibile e che rinunciandovi abbiamo condannato il nostro paese all'eterna dipendenza dall'energia delle altre nazioni.
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martedì 21 giugno 2011

DE MAGISTRIS, ASSESSORI IN BICI: ADDIO AUTO BLU

NAPOLI - Invece delle autoblu troveranno le biciclette elettriche. O, al massimo, l’abbonamento ai mezzi pubblici. Sono gli assessori ed i dirigenti del Comune di Napoli, da due settimane sotto la guida del sindaco Luigi De Magistris. «Inizia la rivoluzione», ha detto ieri il primo cittadino durante la seduta d’esordio del nuovo consiglio comunale. 
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Milano, Pisapia: "Non useremo più le auto blu".

MILANO – Il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, nel suo primo discorso all'aula del Consiglio comunale ha assicurato che nell'amministrazione non ci saranno piu' auto blu, ma solo piccole utilitarie in condivisione, utilizzate ''con la dovuta sobrieta'''.
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Invalsi, pasticcio Gelmini: sbagliate griglie dei test

di Mila Spicola
Non dite che non lo avevamo detto che era tutta una gran buffonata sulla pelle dei ragazzi italiani. Le griglie di correzione delle prove INVALSI somministrate nelle terze medie sono errate. A noi tutte ieri era venuto più di un sospetto, inserendo i dati e leggendo i risultati. Strani, punteggi troppo alti... Altri poco rispondenti alla storia scolastica dell'alunno. Ci chiedevamo: magari le hanno tarate verso il basso? Per facilitarle?
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Ecco perché i laureati fuggono dall'Italia


Stipendi bassi, lavoro precario, zero prospettive per il futuro, cosi' L'Italia diventa per i giovani laureati un paese da lasciare.
 E' l'amara constatazione che emerge dal rapporto Inca-Cgil sui giovani in fuga dall'Italia. Il fenomeno e' in continua, preoccupante, crescita. Naturalmente investe soprattutto aree come il Mezzogiorno dove le occasionie le possibilità di lavoro sono più rarefatte che nel resto dell'Italia. Facendo riferimento all'Aire (l'anagrafe degli italiani residenti all'etero) nel 2005 gli italiani residenti all'etero erano 3.520.809 sono diventati 3.915.767 nel 2009. Di questi un terzo e' nato nel paese estero e due terzi emigrati dall'Italia. Negli anni tra il 2001 e il 2006, l'incremento dei laureati iscritti all'Aire e' stato del 53,2%.
Sulla base dei dati Istat, nello stesso quinquennio, hanno lasciato l'Italia 3.200 laureati l'anno.
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Benigni massacra Berlusconi e Bossi (Video) E su Bologna: “Il Civis? Lo citava già Dante”

di Davide Turrini
Nel giorno in cui Woody Allen conferma ufficialmente che sarà lui il protagonista del suo prossimo film, l'attore toscano sul palco di piazza Maggiore torna incontenibile: "Berlusconi a 100 anni farà un bilancio della sua vita. Falso". "I nemici di Silvio? Tutti bolognesi. Da Enzo Biagi a Prodi, Fini e Casini. E' per questo che Bersani finge di parlare emiliano, ma in realtà è calabrese"
Nel giorno in cui Woody Allen annuncia ufficialmente che sarà lui il protagonista del suo prossimo film, ”The Bop Decameron” insieme a Jesse Eisenberg, Greta Gerwig, Alec Baldwin, Ellen Page, Penelope Cruz e Judy Davis, inizio riprese a Roma, il prossimo 11 luglio, è unRoberto Benigni irresistibile quello che si presenta sul palco a Bologna, in piazza Maggiore
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Dl sviluppo, con 317 sì e 293 no il Governo ottiene la fiducia alla Camera

La Camera ha votato la fiducia sul decreto Sviluppo con 317 sì, 293 no e 2 astenuti. la maggioranza richiesta era di 306 voti. Il provvedimento ora passa al Senato.

E’ la prima volta che la maggioranza alla Camera, dopo l’uscita di Fli, supera quota 316. In precedenza era arrivata al massimo a quota 314, raggiunta sulla mozione di sfiducia del 14 dicembre e il 2 marzo scorso sul federalismo.

La fiducia ottenuta oggi è la numero 44 per il governo Berlusconi IV in tre anni di vita. Il governo Berlusconi II, in carica dal 2001 al 2005, aveva posto 31 questioni di fiducia in poco meno di quattro anni.

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Anche la Germania litiga sui ministeri. Ma per riunirli

Mentre la Lega ottiene il via libera per il trasferimento di alcune sedi al Nord, a Berlino molti politici chiedono di riportare i 6 dicasteri di Bonn nella capitale. Il motivo? "La riorganizzazione porterebbe a un risparmio di 23 milioni".

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Bossi: "Sui ministeri al Nord Berlusconi si è cagato sotto"
Ministeri al Nord, così si è rotto il "patto della polenta". FOTO
 


Se l'Italia discute dell'ipotesi di dislocare i ministeri romani a Milano (con la Lega che ha ottenuto il trasferimento di alcuni uffici di rappresentanza al Nord), la Germania fa esattamente il contrario. 
Motivo? Due capitali sono troppo care. Sono sempre di più i politici che chiedono il 'trasloco' definitivo a Berlino di quei 6 ministeri rimasti a Bonn - che privata degli oneri di capitale mantiene però il titolo di 'città federale' dal 1994 - dopo la riunificazione. 
Non solo: a protestare contro l'insensatezza di milioni di euro spesi dal governo 'pendolare', è la potentissima associazione federale dei contribuenti. Il che rende il dibattito, non nuovo, certamente più incisivo. 

La querelle si riaccende sulla stampa tedesca, in occasione di un anniversario: il 20 giugno di venti anni fa, infatti, Berlino diventava definitivamente sede del governo federale. 
La legge che decideva di nominare una nuova capitale fu votata in Parlamento. E Berlino vinse con una maggioranza di soli 18 voti: (338 deputati a favore, contro i 320 che avrebbero preferito mantenere l' ex capitale). 
Berlino lasciava però nella città renana ben sei ministeri, dei 14 attuali, nemmeno tutti proprio 'da poco': Difesa, Istruzione, Agricoltura, Ambiente, Sviluppo, e Salute. 
Secondo le stime dell'associazione dei contribuenti, il Bundes der Steuerzahler (BdST) - citata dal quotidiano economico Die Welt - ogni anno la doppia capitale costa però circa 23 milioni di euro ai tedeschi. 
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Oggi primo voto di fiducia: il governo rischia

di Andrea Carugati.
Come una bomba a grappolo, il 'penultimatum' di Pontida fa tremare la maggioranza. E, col passare delle ore, le crepe si allargano. Ministeri e Libia sono le mine più pericolose. Oggi sarà una giornata bollente, con il voto di fiducia in mattinata alla Camera sul dl sviluppo, il discorso di Berlusconi sulla verifica alle 16 in Senato e il voto sui ministeri a Montecitorio. Nel pomeriggio, infatti, saranno votati gli ordini del giorno contro il trasloco dei ministeri al Nord presentati da Pd, Idv e Terzo polo.

Di Pietro ne ha presentato anche uno per lo stop alla guerra in Libia, per mettere in difficoltà la Lega, che ieri ha ribadito la richiesta di Pontida nonostante i moniti di Napolitano. Anche i parlamentari Pdl vicini ad Alemanno (in primis Barbara Saltamartini) sono pronti a presentare un loro testo sui ministeri. Il sindaco di Roma, che ieri con la governatrice Renata Polverini ha dato il via a Roma alla raccolta di firme «i ministeri non si toccano», ha sentito al telefono un Berlusconi molto irritato, che gli ha intimato prudenza. Poi il sindaco ha visto i capigruppo Pdl Cicchitto e Gasparri. Obiettivo: indurre Alemanno a più miti consigli, evitare che lo scontro con la Lega deflagri subito. E partorire un documento che metta tutti d’accordo, un po’ com’era successo ad aprile sulla guerra in Libia.

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"Le persone muoiono tutti i giorni. Potresti svegliarti domani mattina ed essere morto". - H. Simpson

"Il vero amore non ha peli". - Alda Merini

Pietà per il berlusclone Lele Mora.

di Stefano Corradino
“Voi maiali, porci, giornalisti e comunisti di m. Spero che vengano i fascisti a spaccarvi le gambe”. Così in una recente intervista ad Annozero Dario Mora detto Lele contestava al giornalistaCorrado Formigli le domande relative alle inchieste sugli scandali sessuali nelle residenze del presidente del Consiglio.

Ieri Mora è stato arrestato con l’accusa di bancarotta fraudolenta. L’elenco dei suoi problemi giudiziari è cospicuo. Condannato per detenzione di sostanze stupefacenti non proprio modiche (1990) e due volte per evasione fiscale (2000 e 2008). Indagato nel gennaio 2011 dalla Procura della Repubblica per favoreggiamento alla prostituzione, insieme a Silvio Berlusconi e Nicole Minetti sul “caso Ruby“, la nipote (marocchina) del presidente (egiziano) che proprio lui sembrerebbe aver presentato al presidente del Consiglio (italiano). Un vero talent-scout internazionale!

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lunedì 20 giugno 2011

Lele Mora arrestato: Emilio Fede lo difende, sono molto dispiaciuto.

(ITN) Milano, 21 Giu 2011 - L'arresto di Lele Mora, accusato di bancarotta fraudolenta per 8,5 milioni di euro, non ha lasciato indifferenti personaggi noti del mondo dello spettacolo. Mora, l'impresario dei Vip che ha fatto la fortuna di molti, è ora nel carcere milanese protagonista di un'inchiesta aperta dal pm Eugenio Fusco relativa ad un procedimento fallimentare riguardante il crac della sua società Lm Management. In sua difesa le parole del direttore del tg4 Emilio Fede che ai microfoni di Adnkronos ha espresso il suo dispiacere.
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"Preferisco morire in piedi piuttosto che vivere in ginocchio". - Che Guevara

"Un nano è una carogna di sicuro perchè ha il cuore troppo vicino al buco del culo". - F. De Andrè

"La storia insegna, ma non ha scolari". - Antonio Gramsci.

Fede: stimo Lele, mi ha sempre restituito tutto

ROMA - «Conosco e stimo Lele Mora. Quello che è accaduto è la prova che aveva ricevuto quell'aiuto da Berlusconi e basta. Se continuava a girare per guadagnare magari cinquemila euro, evidentemente non ha avuto altri sostegni». È la testimonianza di Emilio Fede dopo l'arresto dell'agente per bancarotta fraudolenta. «Anch'io ho cercato di aiutarlo in passato e mi ha sempre restituito tutto», ricorda Fede. «Avrei voluto fare di più. Una volta gli chiesi quanto denaro gli servisse per salvarsi dalla bancarotta: mi rispose dai 7 ai 9 milionì. Non è facile trovare tutti questi soldi». Fede si augura che «almeno ora gli concedano i domiciliari, anche perchè è molto malato, anche se non mi ha mai detto fino a che punto. So che ha avuto collassi e forti sbalzi di pressione, che era sotto cure. Ma nonostante questo continuava ad andare in giro a lavorare: questo mi darebbe la certezza che non abbia conti segreti, altrimenti quei soldi li avrebbe tirati fuori in qualche modo. Ma si tratta solo di mie considerazioni personali, toccherà ai magistrati fare il loro lavoro». 
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Bancarotta, Lele Mora in arresto

Milano, fermato l'agente dei vip
"Ha nascosto 8,5 milioni di euro
dopo il fallimento della società"
Il gip: "Era pronto a scappare"

MILANO
I militari della Guardia di Finanza di Milano hanno arrestato Lele Mora. L'accusa ipotizzata nei confronti dell'agente dei vip dalla procura e' quella di bancarotta fraudolenta. L'arresto non riguarda il coinvolgimento di Mora nel cosiddetto caso Ruby, ma e' relativo ai fallimenti di alcune sue societa'.
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Stasera in piazza Maggiore il ciclone Benigni

L'intero ricavato della serata andrà in beneficenza. Attesi almeno 4000 paganti, ma saranno affollatissime anche le piazze e le strade al di fuori dell'arena. 
I biglietti sono finiti da tempo. Il Tutto Dante 2011 di Roberto Benigni, stasera alle 21.30, porterà inPiazza Maggiore ben 4000 persone paganti. Rigorosamente all’interno di un recinto occlusivo che chiuderà il Crescentone bolognese dalle 18 in avanti all’accesso di turisti, curiosi e semplici passanti.

Gli unici varchi da cui entrare per intravedere, magari con un binocolino, la maschera del comico toscano, saranno quelli di via IV Novembre oppure di Piazza Nettuno.

Così nella “zona rossa” sarà impossibile per chiunque oltrepassare gli sbarramenti programmati. Quindi il consiglio è quello per chi i biglietti non li ha, di starsene a casa; mentre per chi i biglietti li possiede già, di entrare dalle 20 in poi soprattutto per chi si dovrà sistemare in piedi nei due gradoni laterali di Palazzo Podestà e San Petronio.

In molti stanno già storcendo il naso per una scelta antispettacolare e contro ogni possibile gratuità della cultura (ricordiamo che si andava dai 75 euro della prima fila ai 10 per stare in piedi). “Facciamo uno sforzo di comprensione”, ha spiegato l’altro giorno il sindaco Merola, “chiuderemo la piazza per donare agli altri”.



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“Gli italiani sono meglio del loro premier” Stasera il Fatto a Londra per parlare di B.

Marco Travaglio e una parte della redazione esteri alla Metropolitan University. Con loro, un ospite speciale: John Prideaux, autore di 'L’uomo che ha fottuto un intero Paese', il dossier dell'Economist dedicato al Cavaliere. L'evento in diretta sul Fatto Quotidiano.it
L’immagine di B.-Giulio Cesare, con un naso rosso da clown e lo sguardo crucciato, campeggia sotto un timbro inequivocabile: ‘Stop’. Il tratto inconfondibilmente irriverente è quello di Vauro. Così, da un disegno e uno slogan è nata l’idea: riportare a Londra la truppa del Fatto che stasera, a partire dalle 19, presenterà ‘Italians are better…than their Prime Minister’ (‘Gli italiani sono meglio…del loro Primo ministro‘). Sottotitolo (dovuto): siamo davvero alla fine del potere di Berlusconi?

Terza volta a Londra in 12 mesi, per il Fatto, segno di un amore reciproco che va avanti. Stavolta però si cambia, almeno un po’. Intanto sarà diversa la collocazione. Dopo London School of Economics, che ha ospitato il direttore Antonio Padellaro e il vicedirettore Marco Travaglio – l’anno scorso a giugno, e poi, una seconda volta, in occasione della settimana per i 150 anni dell’unità d’Italia, a febbraio –, si fa ora rotta verso Metropolitan University, giovane e dinamico ateneo del nord-est della capitale. Questa volta, poi, Travaglio sarà affiancato da una parte della redazione Esteri del Fatto, che ha sempre seguito con attenzione e partecipazione la vita della comunità britannica di studenti, professionisti, ‘cervelli in fuga’ e non solo. Special guest: John Prideaux, autore del dossier sull’Italia da poco pubblicato sull’Economist, che tanto deve aver fatto arrabbiare proprio Mr B (shiaffato in copertina con il non lusinghiero appellativo de ‘L’uomo che ha fottuto un intero Paese’).



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"Le persone cambiano e si dimenticano di avvisare gli altri". - Lillian Hellman

"Ad amare una ragazza bella tutti sono capaci". - Dino Campana

Pisapia patrocina il Gay Pride Letizia Moratti aveva sempre detto no


La decisione della nuova giunta di centrosinistra è arrivata nel corso della prima seduta
La manifestazione non comporterà comunque alcun esborso per le casse di Palazzo Marino. 

La nuova giunta di Milano guidata da Giuliano Pisapia ha adottato nella sua prima riunione di lavoro il patrocinio alla manifestazione del Gay Pride che il 25 giugno prossimo colererà con i suoi colori arcobaleno le strade del centro. La decisione, che arriva a pochi giorni dal grande successo dell'Europride di Roma con l'esibizione di Lady Gaga, è stata presa all'unanimità da tutti gli assessori della nuova squadra di centrosinistra. E lo stesso Pisapia ha rivendicato in prima persona il patrocinio gratuito a una manifestazione che anche quest'anno sarà dedicata alla lotto contro l'omofobia.

"Dopo il grande successo della manifestazione di Roma - ha affermato il sindaco - nei confronti della quale lo stesso sindaco Gianni Alemanno ha avuto parole di apprezzamento, anche Milano ha ritenuto opportuno patrocinare il Gay Pride". Inevitabile la polemica della componente più tradizionalista del Pdl. "Non so se i tanti cattolici che hanno applaudito al vento che è cambiato - ha affermato il ciellino Carlo Masseroli - alle prime conseguenze di questo nuovo vento siano ancora convinti di aver ben ponderato la loro scelta". Ma alle proteste del centrodestra ha fatto da controaltare l'esultanza della comunità omosessuale, che ha perfino invitato Pisapia a unirsi alla manifestazione al suo passaggio in piazza Scala, davanti a Palazzo Marino, e a portare il saluto della città alla chiusura del corteo al Castello Sforzesco.
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"L'unica maniera per realizzare i propri sogni è svegliarsi". - Roberto Benigni

E adesso via il Porcellum

di Michele Ainis
Dopo i referendum, è la prossima tappa del risveglio civile italiano: basta con i parlamentari nominati dall'alto, cambiamo la legge elettorale per una democrazia veramente rappresentativa.
na lunga notte di vigilia, poi l'alba illuminata da 4 referendum. E' un risveglio collettivo che ha spinto 27 milioni di italiani ad affollare i seggi elettorali, dopo 16 anni, dopo 24 consultazioni popolari senza quorum. E immediatamente è cominciato il conto dei ricavi e delle perdite nella Ragioneria generale dei partiti. Errore: i partiti hanno perso in blocco, quelli di destra ma anche quelli di sinistra. Solo l'Italia dei valori (che ha promosso i quesiti sul nucleare e sul legittimo impedimento) avrebbe il diritto di cantar vittoria, però Di Pietro ha avuto il buon senso di tacere Perché c'è un segno antipartitico in questo voto popolare, c'è una domanda di ricambio, la stessa che un paio di settimane prima aveva consegnato le città italiane a una pattuglia di outsider, fuori o contro le segreterie politiche.

Ma soprattutto c'è una nuova voglia di decidere, senza filtri, senza mediazioni, senza delegare alcuna scelta ai mandarini di partito. E' un'energia politica, quella che circola nel corpaccione della società italiana da troppo tempo in sonno. Il referendum si è limitato a intercettarla. La domanda è: come farne uso? Giacché senza canali di comunicazione fra i cittadini e la Repubblica questa energia politica si convertirà in antipolitica, in un serbatoio di malumori e di rancori.
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Opere supercostose, farmaci fuori mercato gli otto grandi sprechi della spesa pubblica.


I risultati della commissione Giarda, uno dei quattro tavoli di Tremonti: due impiegati per fare il lavoro di uno, tecnologia scarsa, troppi centri decisionali

di ROBERTO PETRINI.ROMA - Otto aree di spreco. Otto buchi neri da cui è afflitta l'Azienda Italia. Emergono dal voluminoso documento della Commissione guidata da Piero Giarda, che è stato consegnato al ministro dell'Economia Tremonti, le indicazioni per la manovra da 40 miliardi che sarà varata a fine mese. Sanità, scuola, università, investimenti pubblici, i settori radiografati: la spesa cresce e i denari potrebbero essere utilizzati in modo più efficiente. Solo la dinamica delle pensioni sembra tenere nel decennio 2000-2009 dopo il boom del passato.

"Una tassonomia per gli interventi di governo della spesa pubblica", si intitola l'introduzione che dietro un linguaggio elegante, corroborato da una mole di dati e tabelle, mette nel mirino le aree di inefficienza e le falle della finanza pubblica italiana.

Gli sprechi del primo tipo riguardano le "applicazioni di un fattore produttivo in misura eccedente la quantità necessaria". Caso citato: due impiegati fanno un lavoro per cui uno solo sarebbe sufficiente. La seconda categoria di sprechi, individuata dalla Commissione, è il caso in cui lo Stato paga più del valore di mercato. Un esempio frequente? Lo stesso medicinale ha spesso un prezzo differente da Asl a Asl.
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